Sabato 29 giugno, alle ore 18, abbiamo il piacere di inaugurare la prima esposizione bi-personale degli architetti Massimo Mariani e Massimo Gasperini.
La mostra – dal titolo “Vado al Massimo” – che resterà nel calendario della Galleria sino al 21 luglio – sarà presentata da testi degli stessi autori e di Matteo Scuffiotti e sarà corredata da un catalogo in edizione limitata.
Nessuno ha mai avuto il coraggio di essere Massimo Mariani. Nessuno ha mai avuto il coraggio di essere Massimo Gasperini. Nessuno ha mai avuto il coraggio di fare una mostra come questa prima.
Nomen omen: entrambi i protagonisti di questa storia portano nel proprio nome il rifiuto aprioristico a qualsiasi possibilità di mediazione, la negazione ancestrale della mediocrità: ritengo ce ne sia un grande bisogno – sempre – ma soprattutto di questi tempi, in cui l’uniforme appiattimento verso il basso ed il generalizzato mimetismo conformista, è diventato ormai triste condizione del vivere e dell’agire.
Finisce qui quello che hanno in comune i due Massimo, ma proprio perché entrambi hanno corso e stanno ancora correndo veloci verso la realizzazione libera ed incondizionata delle proprie idee – senza timore alcuno di concorrenze e plagi – hanno avuto il piacere di incontrarsi e confrontarsi in questo piccolo angolo di mondo, insieme a me che – grato – li ho ospitati in Galleria.
Massimo Mariani è un tipo strano, forse unico, sicuramente molto difficile da definire ed ingabbiare in categorie astratte e rassicuranti: è un Architetto che nella propria carriera ha realizzato quello che per molti è stato e sarà per sempre irrealizzabile, in tutti i campi.
Una persona a me molto cara e vicina, ogni volta che pronuncio il nome di Mariani sorride felice ed urla a squarcia gola: “Il coraggio del colore!” Il colore infatti è ciò che salta più facilmente ed immediatamente agli occhi osservando le costruzioni, i progetti, i disegni, gli oggetti e tutto ciò che con Mariani ha a che fare, ma non è colpa sua, è solo colpa del grigio imperante e dei troppi amanti del grigio che ci stanno intorno.
Senza volermi addentrare in considerazioni ed analisi tecniche che professionalmente non mi competono, ma da semplice amante del bello quale orgogliosamente sono, posso dire che il linguaggio estetico di Mariani rappresenta una rara alchimia di colore, fantasia, giocosità, ma anche e sempre rigore estetico e funzionale estremo. In lui possiamo cogliere una continua ispirazione tratta dagli elementi della natura ed una attenzione quasi maniacale ai singoli particolari, come parte imprescindibile del tutto. Il suo occhio, infine, come pochi altri, sa cogliere la visione globale, sinergica ed armonica, fra architettura ed arte, in ogni singolo contesto. In questa mostra abbiamo il piacere e la fortuna di poter ammirare una serie di disegni, progetti e plastici architettonici di rara bellezza ed intensità.
Massimo Gasperini è un pazzo – in senso buono – ed è insaziabile. Finora ha mangiato e digerito Architettura senza mai esserne pago, e non ha al- cuna intenzione di fermarsi. Chi segue la programmazione della Galleria ha già avuto modo di conoscere le molteplici direzioni nelle quali il suo estro creativo si dipana, dai “Quaderni neri” in poi…visionarietà e fantasia ma sempre rigore assoluto ed eleganza stilistica, al servizio di un gioco di stimolo creativo che mai finisce, e che soprattutto mai finisce di stupirci. In questa speciale occasione si cimenta per la prima volta in una serie di “invenzioni” – sia plastiche che grafiche – volte a stimolare l’interazione dell’osservatore con i suoi oggetti, alla ricerca di un vero e proprio coinvolgimento emotivo bidirezionale mai tentato prima.
Buon divertimento a tutti.
Matteo Scuffiotti