Siamo lieti di comunicarvi che la nostra Galleria parteciperà all’edizione 2018 di Setup Artfair a Bologna nella nuova prestigiosa sede di Palazzo Pallavicini dal 1° febbraio al 4 febbraio 2018, presentando un Solo Show di Massimo Gasperini incentrato sul tema dell’attesa, inoltre Massimo Gasperini è stato anche selezionato per far parte del progetto curatoriale “Break” all’interno del quale si confronterà con altri otto artisti.
Vi aspettiamo a Bologna!
Attesa e[è] utopia
Le utopie spesso non sono altro che verità premature.
Alphonse Marie Louis de Prat de Lamartine
Per comprendere il sentimento legato all’attesa è necessario riferirsi alla sua derivazione etimologica: ad– e tendere, ossia volgere il nostro animo al tempo che trascorre nell’aspettativa di un accadimento: un lasso temporale in cui siamo assoggettati dall’apprensione e dall’aspettativa di un futuro possibile e auspicabilmente migliore al presente o al passato.
Confidare nel progetto nella sua qualità di mezzo propulsivo teso al futuro significa affidarsi a quell’energia utopica che è sempre presente in ogni significativa opera. Ogni utopia attuata non può tuttavia che risolversi nel suo opposto, ovvero nella realtà distopica. Con il progetto inoltre “si impara anche a raccontare il divenire di un proprio pensiero e si veicola anche la necessità di comunicare rivelando la temporanea sospensione funzionale […]. Il lavoro sperimentale di Gasperini tenta di riequilibrare i rapporti con il mondo del progetto che nella trascrizione di questo – nella costruzione – ritrova complessità e difficoltà col mondo reale. Ed è così che nascono i quaderni […] diari visivi che descrivono i propri processi mentali ed emozionali […] questi diari diventano il mondo come dovrebbe essere, senza costringere a rinunce, a forzate assenze, a non necessarie presenze, a intensità descrittive di trascrizioni emozionali, nell’eterna negoziazione con controparti non interessate se non a pratiche conseguenze”. [1]
La serie ‘CITTÀ ANALOG(IC)HE’ racconta questa distanza tra il mondo dell’immaginario e il mondo reale.Il rapporto tra artificio, struttura e natura si dispiega nella molteplicità delle figure reali e artificiali che, fondendosi, generano organismi immaginari, metafore architettoniche, archetipi, paesaggi simbolici, epifanie di luoghi e forme di negazione.
Gli spazi immaginifici, trasfigurazioni di tracce a lungo osservate, studiate, esaminate con lo sguardo e con la conoscenza, riprodotte nei disegni, sono artifici formali utili a descrivere città alla deriva in fuga verso realtà ignote. Spazi distanti dai manufatti umani e dalla presenza dei loro creatori; rimangono solo i segni del passaggio dell’uomo, della sua esistenza, attraverso i relitti architettonici. Una perenne metafora della nostra società contemporanea, delle nostre ansie, delle nostre paure, del nostro dover essere perennemente moderni.
Galleria la Linea di Montanlcino dal 3 al 25 Giugno 2017, pp 4.5.